Vèra è una fioraia pop. Vèra è véra. Autentica.
Ogni giorno, confeziona i “papaveri dei diritti” da donare a persone alle quali vengono negati i propri diritti. Con ironia e un po’ di leggerezza, Vèra, narra la storia di un gruppo di giovani donne trevisane che a metà degli anni ‘70 hanno lottato per avere il contratto di lavoro.
Vèra conosce bene la storia, aveva tre anni e la madre – promotrice e protagonista della vicenda - non sapendo a chi lasciarla, la portava con sé. Gli occhi di Vèra vedono ancora lo stanzone pieno di donne belle, vestite bene e sorridenti; ricorda con fervore i picchetti, le minacce e gli scioperi. Ma ci parla anche del coraggio di queste donne, della loro tenacia e dell’autentica sorellanza che le univa.
Vèra è una partigiana contemporanea che imbraccia fiori anziché armi. Con ironia e passione ci esorta a sorvegliare i diritti perché sono preziosi, come i fiori.
Solo che i fiori spesso ce li regalano, i diritti mai.
Monologo di e con Francesca Brotto Regia Francesca Brotto – Tomaso Nardin
Tratto dal libro “Scioperina – storia di una bambola e di donne in lotta per la dignità del lavoro” di Andrea Dapporto. In collaborazione con ISTRESCO e FILCAMS CGIL Treviso