Come in tutti i condomini che si rispettano si fatica ad andare d’accordo e le difficoltà aumentano in proporzione alle diverse culture che ci vivono e che spesso stentano a trovare un equilibrio. Inizialmente chi è più a disagio e insofferente sono le persone indigene, in questo caso i veneti, ma un po’ alla volta si scopre che anche gli immigrati, tra di loro, mal si tollerano.
Tra una cattiveria detta a mezza voce, uno sguardo malizioso tra le fessure di una tapparella, una porta chiusa velocemente per paura dell’altro e un gesto insolente, piano piano si scopre che i nostri pregi, difetti, le nostre manie, credenze, paure, carognaggini e fragilità ci rendono umani e che l’unica cosa che può salvarci è la fratellanza.
Lettura scenica